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La presidenza del Consiglio ha destinato più di 520 milioni d’euro al Dipartimento per l'editoria. Circa 450 milioni saranno utilizzati per interventi e investimenti a favore d’imprese radiofoniche e editoriali; 50 per la diffusione all'estero di notizie italiane attraverso le agenzie d’informazione; 10 per la realizzazione di
progetti di comunicazione a carattere pubblicitario di particolare utilità sociale concernenti l'attività di governo.
Uno stage a Boston, presso la Harvard Medical School, per i giornalisti scientifici. La borsa di studio, istituita dalla Fondazione Giovanni Armenise-Harvard e dall'Unione Giornalisti Italiani Scientifici, è rivolta a giornalisti italiani con buona conoscenza della lingua inglese e precedenti esperienze nel settore. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Fondazione Giovanni Armenise-Harvard (Ufficio stampa Daniela Daveri: e-mail [email protected]). Le domande di partecipazione devono pervenire entro il 15 marzo prossimo.
Il governo francese si prepara a costituire ''una commissione di riflessione'' sulle concentrazioni e sul rispetto del pluralismo tra i media. Il Presidente Chirac, ha ricordato che “sarà estremamente attento ai cambiamenti all'interno della carta stampata” e che nell'anno appena cominciato “saranno mobilitati mezzi importanti per sostenere la modernizzazione avviata dalla stampa quotidiana”.
Il gruppo “L'Espresso” ha acquistato dall'editore Alberto Peruzzo il 100% dell'emittente televisiva nazionale “Rete A”. Per 115 milioni di euro. L'obiettivo dei prossimi tre anni - spiega “L'Espresso” in una nota - è quello di raddoppiare i ricavi netti dell'emittente, ora pari a circa 20 milioni di euro. “Rete A” trasmette sull'intero territorio nazionale in tecnologia analogica ed è autorizzata alla futura trasmissione in tecnologia digitale.
Il giornalista Giorgio Bocca è stato condannato a pagare 10 mila euro al leader della Lega Nord, Umberto Bossi. Per avergli dato del cretino. La causa era stata avviata dalla stesso uomo politico, in relazione a una intervista pubblicata, nel 2000, sul settimanale “Panorama”. Bocca, parlando del suo libro, in cui manifestava un’aperta avversione verso Internet, aveva detto: “Bossi e Fini non usano internet. Bossi non sa usare Internet non per merito ideologico, ma perchè è un cretino”. Una frase ritenuta diffamatoria dalla giustizia civile.