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La grande guerra in Italia

23/02/2015
Autore: 
Marco Gasparini, Claudio Razeto
Editore: 
Castelvecchi (2014), pag.255, Euro 35,00
Gli Autori di questo libro, a cento anni dall’inizio del conflitto per l’Italia, nella Prima guerra mondiale, offrono un’immagine umana e complessa del dramma che ha aperto l’età contemporanea, nel primo ventennio del XX secolo.
Dalla dichiarazione di guerra del 23 maggio 1915 alla disfatta di Caporetto, dalla battaglia di Vittorio Veneto alla firma dell’armistizio nel novembre 1918, queste pagine raccontano la guerra attraverso le cronache dei giornali, le immagini della propaganda e le lettere degli uomini e delle donne che l’hanno vissuta.
I due studiosi si sono documentati attraverso la selezione di centinaia di fotografie, illustrazioni, manifesti e resoconti vari, recuperati negli archivi storici. Si scopre così, scorrendo le pagine, che una delle prime corrispondenze dal fronte, due giorni dopo l’inizio del conflitto, è di Giovanni Corsetto per “La Stampa” che descrive l’atmosfera surreale di una guerra di montagna, ancora sospesa nel limbo di vallate popolate da contadini e da pacifici viandanti.
Tra le notizie riportate, spicca quella di una giovane maestrina che voleva a tutti i costi partire per il fronte. Aveva vent’anni. Si chiamava Luisa Ciappi, originaria della Calabria ma residente a Firenze, che era riuscita a mischiarsi tra la truppa di una tradotta diretta al Nord. Scoperta, confessò la propria identità e dichiarò che “avrebbe tanto desiderato di poter fare le fucilate coi tedeschi”.
Arnaldo Fraccaroli su “La Domenica del Corriere” (5-12 settembre 1915) scrive: «Visitando le nostre posizioni sulle Alpi si trovano intere batterie di cannoni sopra vette inverosimili. E come sono salite? Lo chiedete ai soldati, e i soldati rispondono: “Li abbiamo portati noi”. “Già, ma come?”. “Così!”. E dicono quel “così” con una indifferenza adorabile come se raccontassero la cosa più comune del mondo».
Ci sono anche i “Ragazzi del ‘99” che avrebbero compiuto i 18 anni al 31 dicembre 1917. Molti di loro furono chiamati alle armi quando avevano ancora 17 anni. Un primo contingente partì per il fronte nel primo quadrimestre del 1917; altri 180.000 li raggiunsero alla fine di maggio, anche se la maggior parte fu mandata in prima linea a novembre, dopo un intenso addestramento. Questi reparti furono protagonisti del consolidamento della linea del Piave, dopo la disfatta di Caporetto.
Marco Gasparini, giornalista e saggista, ha curato inchieste e rubriche di politica economica per “Il Sole 24 Ore” e “Il Mondo”; Claudio Razeto, esperto di archivi storico-fotografici e documentali, ha lavorato per: “Paese Sera”, “Corriere dello Sport”, “Il Messaggero”.