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Libertà di stampa, anno nero per l’Italia

26/02/2015
Per la libertà di stampa l’Italia è precipitata al 73/o posto nella classifica annuale di Reporters sans Frontières (RSF), soprattutto a causa di aggressioni della mafia a giornalisti e del moltiplicarsi dei processi per diffamazione.
RSF con base a Parigi, che da anni pubblica in gennaio il suo rapporto sullo stato della libertà di stampa nel mondo, sanziona l'Italia, che finisce fra i paesi a rischio. La situazione - per RSF - è
peggiore di quella dei paesi africani o asiatici, per anni considerati fra i meno liberi. E al 73/o posto arriva ex-aequo con il Nicaragua.
"La situazione dei giornalisti - si legge nel rapporto - è fortemente degradata nel 2014. I casi di danni contro i beni materiali dei giornalisti, in particolare contro le loro automobili, sono raddoppiati in un anno. Ci sono stati 43 casi di aggressioni fisiche e sette di auto o abitazioni bruciate fino al 31 ottobre 2014".
Reporters sans Frontières sottolinea anche "la moltiplicazione dei processi per diffamazione (129 contro gli 84 recensiti l'anno precedente). Le querele arrivano soprattutto da personalità politiche, che in questo modo censurano i giornalisti".
(…)  Il rapporto di RSF segnala un "drastico peggioramento" della libertà di stampa nel 2014… "Il deterioramento è stato globale”, ha commentato il segretario generale di RSF, Christophe Deloire.
Sono i due terzi dei 180 Paesi giudicati da RSF a peggiorare rispetto all'anno scorso. Fra quelli considerati più pericolosi per i giornalisti: la Siria (177/a) e la Cina (176/a). Peggio: la Corea del Nord (179/a) e l'Eritrea (180/a).
Passando ai “paradisi” dell'informazione, la Finlandia conserva il primo posto per il 5/o anno consecutivo, seguita dalla Norvegia e dalla Danimarca. In discesa: Andorra (dal 5/o al 32/o posto),  Lussemburgo (dal 4/o al 19/o) e Liechtenstein (dal 6/o al 27/o).
I peggiori in Europa:  Grecia (91/a) e Bulgaria (106/a). Gli africani sono i Paesi più in difficoltà, a
parte la performance della Costa d'Avorio: 86/a/+15 (…).
Per RSF, il Paese che nel 2014 ha fatto più passi avanti è stata la Mongolia: ha guadagnato 34 posizioni, classificandosi 54/a, 20 gradini sopra l'Italia.