La riabilitazione, la voglia di riscatto e la speranza di poter ricominciare anche dal carcere possono passare dalla parola scritta. Da questo spirito di ''nuova libertà'' pur se dietro le sbarre nasce il concorso letterario ''Racconti dal carcere - Goliarda Sapienza'' che vede per la prima volta detenuti e scrittori di fama lavorare insieme per un percorso creativo che sia anche di recupero.
Ideato dalla giornalista Antonelli Bolelli Ferrera, il concorso, patrocinato dalla Siae e dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap) e' stato presentato oggi a Roma dal presidente della Siae Giorgio Assumma al capo del Dap Franco Ionta. Madrina d'eccezione Dacia Maraini che ha ricordato la figura della scrittrice Goliarda Sapienza che proprio dopo una sua breve esperienza in carcere (negli anni degli espropri proletari) ha pubblicato il suo primo libro di successo 'L'universita' di Rebibbia'. Il premio e' rivolto a tutti i detenuti, comunitari e extracomunitari, degli istituti penitenziari italiani. Tra i racconti che perverranno alla Siae, ne verranno selezionati 20 che saranno affidati a scrittori ''di fama'' che avranno il compito di tutor nel percorso letterario e di editing delle opere. I racconti verranno poi pubblicati, accompagnati dalle interviste agli autori. I finalisti (scelti da una giuria composta da scrittori, giornalisti ed esperti) saranno premiati in base alle categorie: migliore storia, piu' intenso processo di riflessione interiore e descrizione più suggestiva della vita in carcere.
Pieno sostegno all'iniziativa e grande entusiasmo e' venuto dal presidente dalla Siae, Giorgio Assumma, e dal capo del Dap Franco Ionta il quale ha ricordato come questo concorso letterario sia il coronamento di un percorso creativo iniziato con i racconti dei poliziotti penitenziari pubblicati nei mesi scorsi e che si completa con i racconti dei detenuti per far conoscere alla società le difficoltà e i risultati degli istituti penitenziari. (ANSA).